Catalogo aziendale, cos’è e come realizzarlo

Con l’avvento di internet, sono sempre di più le aziende che concentrano la loro comunicazione online, investendo soprattutto sui social network. Sicuramente è una strategia che, in questi ultimi anni, ha dato i suoi frutti, ma è giusto pensare che la comunicazione cartacea sia ormai sorpassata e poco remunerativa? In realtà, ci sono ancora tanti motivi per i quali il cartaceo, e il catalogo aziendale in particolare, non dovrebbe essere, all’improvviso, sottovalutato.

Sicuramente, ci sono delle aziende modernissime che hanno fatto del catalogo aziendale il loro punto di forza, qualcosa che gli utenti aspettano con ansia e conservano con cura, consultandolo e segnando i prodotti più interessanti. Non abbiamo neanche bisogno di fare il nome, quando parliamo di un’azienda finlandese di mobili da assemblare in autonomia, che punta a ogni stagione su un catalogo sempre al passo coi tempi e di grandissimo impatto comunicativo.

Quali sono i vantaggi del catalogo aziendale

Un po’ come un biglietto da visita o un curriculum stampato, anche il catalogo personalizzato ha le sue ragioni d’essere. Prima di tutto, è qualcosa che rimane, in ufficio come a casa, e quindi ha un valore diverso rispetto a una pagina internet o a un post dei quali si perde in fretta memoria. Poi, non dimentichiamo che a livello sensoriale la carta comunica sempre qualcosa al tocco, le belle fotografie parlano agli occhi e persino l’odore della stampa è spesso molto piacevole.

In un’epoca in cui tutto è virtuale e non stampiamo più nemmeno le fotografie (ma le teniamo sul telefono o sul tablet), poter toccare qualcosa ha un senso quasi consolatorio. Inoltre – e forse questo è il punto focale della faccenda – attraverso le pagine di un catalogo aziendale si può raccontare una storia, fatta di situazioni, di immagini, di parole ben scritte che avvolgono l’utente con una narrazione che esalta il prodotto, ma allo stesso tempo crea un rapporto di fiducia tra azienda e fruitore, stabilisce un legame che porta alla fidelizzazione e lo fa con una comunicazione comprensibile, che arriva subito al cuore di chi legge. Naturalmente, la storia può continuare nelle nuove edizioni: per questo, nel catalogo aziendale è sempre necessario tenere presente un filo continuo che guidi il lettore verso una narrazione per lui utile e che si muova di nuova edizione in nuova edizione.

Non dimentichiamo, poi, che – in base al target di riferimento – ci sono persone ancora attive dal punto di vista dei consumi, ma poco avvezze a internet. Sono quelle che all’e-book preferiscono le pagine dei libri e che ai cataloghi online preferiscono quelli da tenere sul tavolino di casa per sfogliarli alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Ciò che è più importante, per un’azienda, è trovare il suo stile, quello che la distingua da qualsiasi altra. Quindi, come possiamo personalizzare il nostro catalogo aziendale? Dopo aver scelto con cura la storia, la grafica, le immagini e aver creato un prodotto davvero interessante, si può farlo scegliendo con attenzione tra i diversi tipi di carta, di copertina e di rilegatura.

Quale carta utilizzare per la stampa del tuo catalogo aziendale?

Una volta deciso l’effetto che si vuole dare al catalogo, la carta va scelta in base alla grammatura e alla lavorazione.

La grammatura è il peso della carta e viene indicata al metro quadro: maggiore essa sarà, più consistente sarà il foglio, che potrà variare da molto sottile a cartoncino vero e proprio, a seconda dell’effetto che si vuole ottenere sulla copertina e nelle pagine interne. Esistono davvero un’infinità di tipologie di carta, spaziando da quelle lucide a quelle opache, con finiture da lisce a goffrate. Quando si vuole ottenere un catalogo che abbia il minor impatto sull’ambiente, si possono utilizzare carte provenienti da foreste certificate FSC (Forest Stewardship Council), oppure utilizzare carte riciclate, per dare quell’effetto naturale che richiama il prodotto ecologico.

Gli effetti tattili e visivi, come ad esempio le riserve lucide o opache su determinate zone del catalogo aziendale oppure semplicemente i rilievi su scritte e logo, sono, invece, frutto dei tipi di lavorazione: laminazione, verniciature UV, stampa a secco. Per la stampa dei cataloghi è sempre importante avere presente l’effetto finale che si desidera ottenere e la carta è sicuramente uno dei punti chiave.

Quale rilegatura scegliere dopo la stampa del catalogo aziendale?

La rilegatura è un momento importante nella stampa del catalogo aziendale, perché aiuta a definire il messaggio che si vuole dare. Per questo, la scelta è davvero ampia e vogliamo fare un po’ di chiarezza sulle diverse tipologie.

  • La rilegatura, o brossura, a filo refe è indicata per cataloghi di pregio in carta spessa e con almeno 64 pagine. Si tratta di una rilegatura elegante e resistente, nella quale si utilizza un filo di cotone, canapa o lino per tenere insieme le segnature e i vari ottavi o sedicesimi sovrapposti, creando così un unico blocco, mentre la copertina verrà incollata.

  • La brossura fresata è, invece, adatta a cataloghi o riviste a basse grammature, anche in questo caso la quantità totale delle pagine deve formare uno spessore minimo, per la corretta formazione della costa. I vari ottavi e sedicesimi sovrapposti non verranno più cuciti fra loro come nella brussura a rilo refe, ma saranno semplicemente fresati per poi essere incollati.

  • La rilegatura a punto metallico è indicata quando le pagine sono al massimo 48. L’avrai sicuramente notata in riviste e cataloghi, che presentano i due caratteristici punti metallici in mezzo per tenere i quartini uniti fra loro.

  • La rilegatura a punto omega è molto interessante quando ti trovi a dover raccogliere i vari cataloghi in un unico raccoglitore ad anelli. Questa rilegatura presenta, infatti, dei punti metallici non piatti ma a forma di lettera omega “Ω”. In questo modo il catalogo aziendale può essere inserito semplicemente in un raccoglitore.

  • La rilegatura a spirale è quella che vedi utilizzare spesso nei calendari olandesi (ma anche cataloghi, brochure, block notes) dai quali puoi agevolmente “strappare” le pagine. La spirale, che può essere in metallo o plastica, rende molto semplice aprire le pagine fino a 360°, facilitando la consultazione di un volume.

  • La rilegatura a punto Singer è una vera e propria cucitura del dorso, praticata con una macchina tessile. Il tipo e il colore del filo possono essere personalizzati ed è anche per questo che, tra tutte, questa rilegatura è quella che dona un aspetto elegante e al tempo stesso artigianale.

E la copertina? Plastificare può rivelarsi molto conveniente

Nella stampa del catalogo aziendale, la copertina ricopre una grande importanza: spesso, decidiamo di sfogliare o meno un libro, una rivista (o un catalogo) proprio in base alla prima impressione della sua copertina. Una volta decisa la grafica, il messaggio, i colori, bisogna tenere presente che, la copertina è anche la parte più esposta e più toccata, quindi quella che può rovinarsi più facilmente. La plastificazione può essere un’ottima soluzione, perché la rende più resistente, conferendole allo stesso tempo un aspetto più pregevole.

Insomma, con tutte le possibilità di personalizzazione e i vantaggi che un catalogo può portare a un’azienda, siamo convinti che ci vorrà ancora del tempo prima che uno strumento così utile e versatile trovi un adeguato rimpiazzo.